Nel nostro catalogo sono disponibili due linee di pantografi a controllo numerico alimentati con corrente monofase, High-Z ed AceroDuro, le altre tre linee vanno alimentate con corrente trifase, sono la T-Rex, RaptorX-SL e HPC.
Alcuni modelli delle linee T-Rex e RaptoX-SL sono particolarmente interessanti anche per piccole ditte che magari non hanno la fornitura di corrente trifase.
Quanto costa passare alla fornitura di corrente trifase?
Quanto può costare passare alla fornitura di corrente trifase dipende da vari fattori, il costo varia dipendendo dalla situazione del luogo dove va allacciata, per saperlo basta chiedere un preventivo ai fornitori di energia. Sapere invece quanto di più può costare la bolletta per la trifase non è semplice, questo perché in Italia in generale negli ultimi anni è divenuto particolarmente difficile capire quanto si può spendere per le forniture energetiche. Dal momento che non esiste più una regolamentazione dei prezzi chiara, precisa ed uguale per tutti, l'unica soluzione è di chiedere all’azienda da cui si intende rifornirsi e porre la stessa domanda anche ad altri fornitori, potrebbero offrire contratti migliori.
In questo articolo dunque non siamo a consigliare un fornitore, non pretendiamo di dire quanto può costare fare l'allaccio né quanto può costare una bolletta, tuttavia è possibile dare alcune informazioni interessanti al fine di decidere se per il proprio caso conviene adottare una macchina CNC T-Rex, RaptorX o HPC e passare alla trifase.
Costi di primo impianto per passare alla fornitura di corrente trifase
Se per ottenere la fornitura trifase l'azienda fornitrice deve creare una linea apposita per giungere al luogo in cui ti serve c'è un costo di primo impianto da sostenere che deve essere valutato attentamente.
Le aziende che si occupano di forniture energetiche devono fornire un preventivo, alcune delle condizioni e tempistiche circa i lavori da fare sono regolamentate, puoi controllare quali sono i termini inderogabili presso ARERA. A parte la creazione della linea ed al cambio od aggiunta di contatore trifase c'è anche da considerare il costo per l'adeguamento dell'impianto elettrico nell’officina.
In generale un impianto per la corrente trifase ha costi superiori rispetto agli impianti monofase, ma naturalmente il costo complessivo dipende da cosa devi fare, sarà piuttosto basso se lo scopo è di alimentare solo il pantografo CNC, infatti basterà creare un unica linea dedicata, il che potrebbe essere veramente una questione “banale”. È importante far eseguire il lavoro da un professionista competente che rilascia un certificato di conformità, ricorda che il macchinario deve essere installato correttamente per poter essere a sua volta certificato.
Costi in bolletta per la fornitura trifase
Questa è sicuramente la parte più ardua da analizzare e risolvere. Quando l'energia elettrica era fornita da un distributore pubblico questo problema non sussisteva, ora, poiché le condizioni contrattuali ed il costo dell'energia elettrica variano dipendendo dal fornitore, l'incertezza è divenuta massima.
In una situazione così caotica il compito di scegliere un fornitore è veramente arduo, per sapere quanto si potrà spendere è necessario confrontare le tariffe di molti potenziali fornitori diversi per fama e grandezza, di molti di questi si sa poco o nulla, inoltre ciascuno di questi presenta le proprie offerte con termini e formule molto diversi veramente difficili, se non impossibile, da confrontare.
A poco sembrano valere quei siti che pare che listano vari fornitori a confronto. Agli effetti pratici sulle pagine di comparazione si leggono solo titoli, sottotitoli e titoletti stringati più o meno ammalianti, la verità è che invece andrebbero comparati i contratti interi di ciascun fornitore, che sono ciò che realmente conta, oltre alle stringhe pubblicizzate possono essere presenti condizioni e clausole che paradossalmente possono giungere addirittura a stravolgere il senso dell'offerta apparente nella pubblicità.
Bisogna armarsi di pazienza, richiedere vari preventivi, leggere sempre il contratto intero, per quanto noioso possa essere è il contratto quel che vale, se non si comprende qualcosa chiedere spiegazioni, se le spiegazioni date non chiariscono e non corrispondono a quel che effettivamente è scritto non prenderle per buone, vale solo quel che è scritto nel contratto, non quel che ti è stato detto a voce, bisogna usare il buon senso per evitare le "offerte" pericolose che possono poi rivelarsi terribili batoste improvvise, infine decidere quale contratto sembra più convincente.
Non abbiamo altro modo di dar aiuto in questo senso, lo scenario è troppo caotico e complicato, l'unica cosa che si può dire è che le "offerte" in cui esistono condizioni apparentemente molto favorevoli ma che hanno una scadenza del tipo "per i primi 12 mesi", e che al contempo includono clausole per cui a parte di un fisso "scontato per un periodo" i prezzi della componente energetica possono variare e sono previsti conguagli basati sul "prezzo di mercato", magari con ulteriori indicazioni che possono determinare le variazioni basate su astrusi fattori che non si comprendono, possono infine dare brutte sorprese.
È di pubblico dominio il fatto che negli ultimi tempi molte ditte che erano già passate al “mercato libero” si sono viste recapitare bollette inauditamente elevate, veramente fuori misura e contro ogni logica, diciamo "bollette in libertà".
Quel che possiamo consigliare è di orientarsi verso fornitori che non parlano ostrogoto, se non riesci capire appieno quel che dicono di offrire verosimilmente in effetti non hanno intenzione di farsi capire d potresti incappare in brutte sorprese, è probabile che sia meglio evitare le offerte che "rimandano tutto a dopo" a fronte di pagamenti iniziali che sembrano particolarmente convenienti senza che sia chiarito bene qual’è il reale prezzo che pagherai mano mano senza dover poi sborsare conguagli che non ti aspetti.
Una buona idea può essere anche di consultarsi con altre ditte e colleghi per sapere che fornitore hanno scelto e come si sono trovati, potrebbe aiutare a capire quali fornitori si sono dimostrati ragionevoli e quali no, le domande dovrebbero essere mirate, chiedere semplicemente “come ti sei trovato” potrebbe risultare nel ricevere una risposta generica che non evidenzia potenziali svantaggi, inoltre per assurdo si potrebbe ricevere una risposta del tipo “tutto bene, ottimo ed abbondante” da un soggetto non sincero, oppure prono a dirsi bugie perché incapace di ammettere di esser stato fregato, melgio evitare la superficialità in questi casi, qualche domanda in più non guasta.
Costi dovuti alla cosiddetta energia reattiva.
Chi già ha una fornitura trifase superiore a 16,5kW probabilmente già sa di cosa si tratta, per chiunque altro invece questa "energia reattiva" verosimilmente sarà una novità.
Detto in termini divulgativi semplici, se vogliamo erronei, ma che permettono di capire almeno cosa succede, per "energia reattiva" si intende quella quantità di energia che viene "consumata" inutilmente, “dispersa”, a causa di uno sfasamento fra tensione e corrente generato principalmente dalla presenza nel circuito di motori induttivi alimentati ma non in funzione e da trasformatori alimentati ma da cui non viene prelevata energia.
Il principio generale è semplice ma la spiegazione tecnica esaustiva è piuttosto complessa, non ci dilunghiamo ora qui su questo aspetto, per comprendere con un metafora cosa accade si immagini semplicemente che l’energia che arriva e che viene impegnata per mantenere attivi campi elettromagnetici senza che ci sia consumo attivo crea una specie di riflusso di energia che torna a ritroso sulla linea principale in maniera tale da “creare un ingolfamento sulla linea” stessa, se questo effetto è molto piccolo la perdita è altrettanto piccola e nel complesso trascurabile, il fornitore la tollera, se l'effetto è invece di discreta o grande intensità il fornitore ovviamente fa pagare dei compensi od anche delle penali perché ha dei costi maggiori.
Ai fini pratici per evitare di pagare tariffe o penali dovute ad un eccessiva energia reattiva rilevata sull'impianto dal contatore sono tre i principali fattori da prendere in considerazione.
Uno è il corretto dimensionamento di motori e trasformatori, salvo che a priori non scelga direttamente i componenti dei macchinari questo per l'utente finale è spesso fuori portata, infatti solitamente riceve i macchinari così come sono, con fiducia che i componenti siano ben dimensionati, in una piccola ditta se una macchina contiene motori induttivi e trasformatori sproporzionati rispetto alle reali esigenze applicative non è semplice rimuovere il problema alla radice, cioè sostituire gli elementi.
Questo aspetto è molto importante nelle grandi industrie in cui se non si facesse attenzione il livello dell’energia reattiva diverrebbe rapidamente insostenibile. Diciamo che per piccole ditte non è una cattiva idea affidarsi ad un buon produttore di macchine CNC, è inutile sovradimensionare i motori e trasformatori, anzi è antieconomico e controproducente, e non solo in relazione all’energia reattiva.
Il secondo fattore a cui porre attenzione è semplicemente una misura da adottare, consiste nell’evitare di mantenere alimentati i motori che non stanno lavorando ed i trasformatori mentre da questi non viene prelevata energia. Questo aspetto è facilmente gestibile, specialmente nelle piccole ditte, in pratica, quando un macchinario con motori induttivi o sistemi che contengono trasformatori non sono in uso, banalmente basta spegnerli e sezionare il circuito con l’interruttore della presa da cui prelevano la corrente.
Il terzo fattore di cui tener conto è la sfasatura stessa rilevata, può essere eliminata infatti, se hai una fornitura di potenza superiore a 16,5kW una volta che tutto è installato ed in opera è opportuno controllare il sistema intero per stabilire qual'è il livello di sfasamento e se del caso eseguire quel che viene detta "rifasatura".
Per far questo bisogna consultare un elettricista competente, si tratta di un investimento che si ripaga in poco tempo, grazie ai risparmi in bolletta l’ammortamento avviene in pochi mesi, quindi non c'è alcun motivo di soprassedere, specialmente se dalla bolletta risulterà che l’energia reattiva è causa di penali il problema va risolto senza indugio così.
Se nel tuo progetto non occorre una fornitura superiore a 16,5kW il problema dello sfasamento non ti tange, almeno da un punto di vista economico, infatti sotto questa potenza l’energia di reazione non viene addebitata, per cui se vuoi puoi saltare a piè pari il controllo ed il rifasamento.
Quali sono gli assorbimenti ed i consumi che ti puoi aspettare acquistando un nostro pantografo CNC T-Rex, RaptorX-Sl o HPC?
Se acquisti un nostro macchinario T-Rex o RaptorX-SL di grande formato equipaggiato con un potente elettromandrino da 6,5kW o 7,5kW ed una pompa del vuoto da 7,5kW o più, oppure un nostro pantografo a taglio ad acqua waterjet della linea HPC, superi i 16,5kW di assorbimento, per comprendere bene quale sarà il tuo scenario complessivo e come meglio configurare l'impianto dovrai anche controllare quanti altri carichi hai nell'officina e valutare quanti di questi potranno essere attivi contemporaneamente. In un caso come questo, come chiarito sopra, sicuramente sarà anche opportuno controllare che la energia reattiva non sia eccessiva.
Se invece acquisti un pantografo T-Rex, od un pantografo RaptorX-SL, equipaggiati con elettromandrino di potenza ordinaria, ad esempio da 2,2kW, con pompa del vuoto da 2,2kW, o senza pompa del vuoto, non raggiungi i 16,5kW, se valutando i carichi restanti non superi mai questa soglia il problema della energia reattiva non si pone.
Come detto nei punti precedenti i costi iniziali ed i costi fissi dipendono dal fornitore da cui ti avvali, idem per quanto riguarda il consumo energetico effettivo, quel che viene chiamato "componente energia" in bolletta, tuttavia per questo ultimo parametro è facile ottenere un indicazione, basta moltiplicare il prezzo del kilowattora per la potenza assorbita in kilowatt e per i numero di ore di utilizzo della macchina.
Ad esempio, considerando solo l’assorbimento a pieno regime, quindi per eccesso, un nostro grande pantografo CNC T-Rex in azione con potente elettromandrino da 7,5kW, una pompa da 7,5kW, il computer, monitor e qualche accessorio potrà assorbire circa 20kW, considerando il costo più alto di un kilowattora , che a giugno 2023 è di 0,124€/kWh (indicato da ARERA), il consumo orario del macchinario è di 2,48€ per ora di utilizzo, per cui usando il macchinario sempre accesso per 9 ore filate il costo di produzione per la sola componente energia è di circa 20€.
Come accennato sopra purtroppo non tutti possono avere la stessa tariffa, questo grazie al “libero mercato”, per cui tutto dipende dal contratto che hai firmato, andiamo quindi ad ipotizzare i casi peggiori, ammettiamo che hai firmato un contratto con una compagnia che non ha vergogna a chiedere 10 volte di più, spendi 200€ per 8 ore di lavoro.
Se invece adotti un pantografo più piccolo, ad esempio un T-Rex 0615, con corse utili XY da 1550x600mm, con elettromandrino e pompa ciascuno da 2,2kW, il consumo massimo a pieno regime potrà essere qualcosa intorno agli 8kW, per cui alla stessa tariffa detta sopra il costo della componente energia per 8 ore macchina continuative a pieno regime, potrà essere di circa 8€ calcolati per eccesso, nuovamente andiamo a considerare il caso peggiore di tutti del fornitore di energia maledetto senza vergogna che chiede10 volte tanto, pagherai 80€.
Detto tutto questo vediamo i dettagli e facciamo un po di ordine, per cominciare il calcolo effettuato è per eccesso, ovvero in realtà il consumo non è fisso a questo livello massimo dei 20kW o degli 8kW, ci sono momenti di pausa, ad esempio per il carico dei materiali e lo scarico dei manufatti, per cui se si prende in considerazione un turno di 8 ore bisogna o ricalcolare il tempo effettivo in cui il macchinario è acceso a pieno regime oppure considerare che 8 ore a pieno regime effettive significano o una lavorazione molto complessa e dunque particolarmente remunerativa oppure non un turno lavorativo, ma uno e mezzo, o due turni.
Se poi si considera cosa si può fare in 8 ore di lavoro effettivo macchina con un pantografo da 2000x4000mm di superficie utile con un elettromandrino da 7,5Kw ecco che tutta la questione può esser vista sotto tutt’altra luce ed aspetti, anche nel caso peggiore dei 200€ richiesti dalla più vergognosa compagnia di fornitura elettrica, pur rimanendo ad essere un pugno nello stomaco, sono diluiti ed assorbiti in una produzione che può valere da molte centinaia di euro a molte migliaia di euro, idem per il pantografo più piccolo, il rapporto non è veramente proporzionale, tuttavia si può sempre dire che i guadagni superano di gran lunga la spesa più alta prevista in questo esempio, che ripetiamo è di 10 volte maggiore del prezzo fissato oggi mentre scriviamo questo articolo.
In pratica i pantografi CNC, specialmente se utilizzati con oculatezza, anche nei periodi in cui la corrente elettrica costa di più, sono altamente remunerativi.
Efficienza dei sistemi CNC-Step
Come accennato sopra i pantografi a controllo numerico T-Rex, RaptorX-SL e HPC offrono una elevata resa che giustifica appieno l’eventuale passaggio alla corrente trifase.
Salvo che non sia certo che i prodotti creati con la macchina CNC abbiano sempre basso valore e magari la tiratura è molto bassa, occasionale, estemporanea, non c’è motivo di considerare il passaggio alla trifase “un problema” od una spesa eccessiva, infatti anche per produzioni occasionali, ma a buon od alto valore il costo di impianto ed i successivi costi di produzione possono essere ben più che giustificati.
Va anche considerato che una volta che il nuovo sistema CNC è in casa è sempre possibile sfruttarlo anche per scopi che non erano stati già previsti, un nostro macchinario a controllo numerico aumenta le opportunità di lavoro, questo perché sono validi e permettono di ottenere concreti risultati di qualità, inoltre sono universali e possono essere usati per molti diversi scopi per produzioni diversificate in uno stesso campo applicativo oppure anche in altri campi inesplorati.
Conclusioni
Se il passaggio alla corrente trifase ti intimorisce, non lasciar nulla al caso, esegui un analisi, richiedi vari preventivi per l’allaccio e la fornitura a vari fornitori, richiedi il preventivo ad un elettricista competente per adeguare il tuo impianto elettrico, se è previsto che la soglia dei 16,5kW sarà superata valuta bene tutti i macchinari che hai in casa, o che avrai, e considera che ad impianto ultimato potrebbe essere utile o necessario eseguire un intervento di rifasamento, richiedi dunque informazioni anche su questo aspetto per sapere in anticipo quanto potrebbe costare e non avrai sorprese
Infine valuta quanto valgono i prodotti che crei, il volume di produzione, le prospettive di produzione e variazioni che potresti introdurre avendo un pantografo CNC industriale. Molto probabilmente noterai che la corrente trifase non è un problema, ma un vantaggio che ti permette di cambiare in meglio le tue capacità imprenditoriali.
Se invece fatti tutti i conti noti che passare alla trifase per il tuo specifico caso è antieconomico puoi orientarti direttamente su un nostro pantografo delle linee High-Z ed AceroDuro, i modelli più grandi di entrambe le linee hanno superficie utile lavorabile di circa 2 metri quadri, una buona soluzione poco impegnativa che puoi sostenere.
Non esitare a contattarci per maggiori informazioni, consulenza, preventivi e dimostrazioni online o presso di noi.
Gli argomenti trattati in questo articolo:
- Quanto costa passare alla fornitura di corrente trifase?
- Costi di primo impianto per passare alla fornitura di corrente trifase
- Costi in bolletta per la fornitura trifase
- Costi dovuti alla cosiddetta energia reattiva.
- Quali sono gli assorbimenti ed i consumi che ti puoi aspettare acquistando un nostro pantografo CNC T-Rex, RaptorX-Sl o HPC?
- Efficienza dei sistemi CNC-Step
- Conclusioni